Resoconto Convegno “Diplomi professionali – Qualifiche – Istruzione e Formazione Professionale: risorse strategiche e di successo”.

 

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DICHIARAZIONI DEI RELATORI E PARTECIPANTI ALLA TAVOLA ROTONDA

STEFANO PAPINI – Presidente Confesercenti Torino e Provincia

“L’investimento in capitale umano è la leva su cui dobbiamo puntare per riavviare lo sviluppo: è un investimento che costa poco nel breve termine e rende molto nel tempo. Questa nuova filiera formativa,nella misura in cui riesce a coniugare istruzione e formazione professionale, può portare un contributo importante e deve essere seguita con  maggiore attenzione, soprattutto dalle imprese di minori dimensioni e dalle micro-imprese, come mostrano i dati di follow-up della sperimentazione realizzata in Piemonte”

 DARIO NICOLI – Docente di Sociologia economica e del lavoro Università Cattolica di Brescia

“Il sistema di Istruzione e Formazione Professionale sta ottenendo in questi anni successi rilevanti di iscritti e di occupazione, oltre che di motivazione allo studio, elemento evidenziato dal successo dei IV anni di diploma. Emerge nel confronto la qualità dei Centri di formazione professionale con una percentuale di allievi iscritti al primo anno che arrivano a qualificarsi pari al 68% contro il 45,6% degli allievi dei percorsi scolastici di IFP.Inoltre, a un anno dalla qualifica, il 70% degli allievi dei Cfp ha trovato un primo lavoro e l’85% lavora dopo due anni; il tipo  di occupazione è molto coerente con la qualifica professionale conseguita (ben il 64% dei casi). Sono esiti di oltre 20 punti più elevati rispetto a quelli dell’Istruzione professionale quinquennale.

Per essere competitivi sul piano globale, mancano però all’appello ancora il 12% dei giovani. Nonostante le propensioni dei licenziati della media siano in aumento, come pure l’onda di rientro dall’eccesso di liceizzazione dei percorsi secondari, esistono ancora rigidità nell’offerta che alimentano in buona parte la dispersione scolastica ed il fenomeno dei Neet, a causa della carenza di risorse finanziarie e di una mancata estensione sul territorio nazionale di questa importante offerta formativa.”

MARIO TONINI – Responsabile di FORMA nazionale e Presidente nazionale CNOS-FAP

“L’evento, imperniato sul IV anno, il primo diploma europeo in Italia, permette di accennare al dibattito recente in Italia sulla quadriennalizzazione dell’intera secondaria superiore e alla collocazione del IV in un futuro nuovo ordinamento. Il tema della IeFP (triennale e quadriennale), tuttavia, porta a riflettere ulteriormente su questioni importanti per la sua affermazione in Italia:

a. il “nodo” del sistema della IeFP che, attualmente, è presente solo in alcune e non in tutte le Regioni italiane;

b. il “nodo” delle risorse economiche che possono essere rinvenute anche nella nuova programmazione europea 2014 – 2020 se le scelte italiane andranno in questa direzione

Infine, il Sistema della IeFP deve misurarsi con il sistema nazionale della Valutazione, un tema da approfondire in rapporto all’equivalenza formativa dei percorsi.”

SANDRO CLAVARINO – Dirigente Sistema Educativo Assessorato Istruzione Formazione e Università della Regione Liguria

“L’esperienza ligure dei Percorsi di Diploma di IV anno ha rappresentato e ancora rappresenta una delle sfide più interessanti e ricche di possibili sviluppi nell’ambito della costruzione del nostro sistema regionale di istruzione  eformazione professionale. Sono nati dalla consapevolezza della “quadriennalità” connaturata ad alcune delle figure professionali della IeFP, e sono stati da subito pensati non solo come il completamento dei triennali ma come lo strumento che conferisce la pienezza e la completezza dei percorsi. Inoltre i Quarti anni hanno costituito il banco di prova più impegnativo per il rqccordo strutturale fra percorsi di formazione  e lavoro, tanto che, sin dalla seconda edizione per noi il partenariato che presenta la progettazione deve necessariamente comprendere una o più aziende e si prevede anche in via sperimentale un riconoscimento al tutor aziendale, oltre a prevedere uno specifico modulo personalizzato di placement in aggiunta alle ore di corso previste. L’ultima frontiera che  stiamo varcando è quiella dell’aplicazione concreta del modello del quarto anno (insieme ovviamente ai triennali) all’apprendistato ex art. 3, mentre riteniamo che la nostra programmazione dei quarti anni sempre più andrà centrata nell’ambito dei Poli tecnico professionali di recentissima costruzione, proprio per il forte carattere professionalizzante che il quarto anno riveste e che va a mio avviso enfatizzato e sempre di più reso effettivamente praticabile.”

Scarica i materiali del convegno:

ANDAMENTO ALLIEVI, FOLLOW UP E GRADIMENTO DEI SOGGETTI COINVOLTI

DIPLOMA PROFESSIONALE DI TECNICO

Il Project Work

Dati e prospettive di risposta occupazionale

Diploma europeo

Il project work e le aziende

Pesi delle figure professionali

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